Toby Regbo: “GIOVANNI’S ROOM” (James Baldwin).
Anche questa settimana…
- parlerò di Toby Regbo, indirettamente: nel senso che, anziché parlare di lui come attore, prenderò in considerazione “i suoi consigli di lettura”;
- nel mio articolo, le immagini legate al libro si alterneranno a quelle di Toby (non vogliamo certo dimenticare, chi ci ha suggerito la lettura).
SECONDO CONSIGLIO di lettura
“GIOVANNI’S ROOM” – James Baldwin
Come emerge dal Tweet che segue, Regbo suggerisce la lettura di “GIOVANNI’S ROOM” (James Baldwin).
Toby Regbo – Tweet 27/12/18
JAMES BALDWIN – Autore
James Baldwin (1924-1987) – Autore “GIOVANNI’S ROOM”
———- Ex Wikipedia ———-
Ultimo di nove figli, cresce in povertà, sviluppando un rapporto tormentato con il patrigno, una persona rigida e molto religiosa. Sin da bambino cerca una via d’uscita: «Sapevo di essere nero, naturalmente, ma sapevo anche di essere molto sveglio. Non sapevo come avrei usato il cervello, né se avrei potuto usarlo, ma quella era l’unica cosa che potevo usare».
Già all’età di 14 anni Baldwin passa gran parte del tempo in biblioteca e scopre la passione per la scrittura. Seguendo le orme paterne diventa un predicatore presso una piccola chiesa pentecostale di Harlem. «In quei tre anni sul pulpito – me ne rendo conto adesso – ciò che mi trasformò in uno scrittore, un vero scrittore, fu avere a che fare con tutta quell’angoscia e quella disperazione, e con tutta quella bellezza». Si può facilmente ritrovare una forte influenza del linguaggio religioso in Baldwin, nel suo stile e nei suoi toni. Desideroso di andarsene di casa (perché lasciare il pulpito voleva dire anche dover lasciare casa) Baldwin trova un impiego nelle ferrovie del New Jersey.
Dopo un po’ si trasferisce al Greenwich Village, dove incontra lo scrittore Richard Wright. Per alcuni anni lavora come freelance, scrivendo soprattutto recensioni editoriali. Durante gli anni dell’adolescenza ad Harlem e al Greenwich Village, Baldwin inizia a rendersi conto della sua omosessualità. Anche se non aveva ancora scritto neppure un romanzo, Wright gli procura una borsa di studio per Parigi. Qui Baldwin trova la giusta distanza dalla società americana in cui era cresciuto per poterne finalmente scrivere.
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A partire dal 1948 vive per lo più nel sud della Francia, ma torna spesso negli Stati Uniti per discorsi e conferenze e dal 1957 prende l’abitudine di passare circa sei mesi l’anno a New York. Nel 1949 Baldwin incontra e si innamora di Lucien Happersberger, un artista svizzero di 17 anni, ma il matrimonio di Happersberger tre anni dopo lascerà Baldwin sconvolto.
Da Parigi Baldwin si trasferisce in Svizzera, dove scrive il suo primo romanzo Go Tell It on the Mountain, pubblicato nel 1953, opera autobiografica sulla sua giovinezza a Harlem. La passione e la profondità con cui raccontava la lotta per la vita dei giovani neri americani non aveva precedenti. Il romanzo, anche se non ottenne subito questo riconoscimento, è considerato un classico della narrativa americana.
Nel corso degli anni cinquanta Baldwin si sposta tra Parigi, New York e Istanbul e scrive la raccolta di saggi Notes For A Native Sone il racconto Giovanni’s Room, parlando di argomenti al tempo tabù, come l’omosessualità e le relazioni tra persone di etnie diverse. «Quando ti trovi in un’altra cultura, sei costretto a riesaminare la tua», scrive. Paradossalmente, i viaggi di Baldwin nel mondo lo avvicinano ancora di più all’America del tempo. All’inizio degli anni sessanta fa ritorno negli Stati Uniti per partecipare al movimento per i diritti civili. Viaggia per tutto il Sud e scrive un’opera considerata esplosiva sull’identità nera e sulla situazione della lotta anti-razzista: The Fire Next Time.
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Baldwin rimane un esponente del movimento per i diritti civili per tutti gli anni sessanta, anche se viene spesso criticato per il suo approccio pacifista. ….. Durante gli ultimi dieci anni della sua vita compone numerose opere di narrativa, di saggistica e di poesia e scopre l’insegnamento come nuovo modo per avvicinarsi ai giovani. Nel 1986 è nominato commendatore della Legion d’onore dal governo francese.Continua a essere annoverato fra i più importanti e attivi sostenitori dell’uguaglianza razziale fino alla morte, avvenuta nel 1987 a Saint-Paul de Vence, in Francia. Il suo ultimo romanzo, Just Above My Headè del 1979.
Pur avendo trascorso gran parte della sua vita all’estero, Baldwin si presenta essenzialmente come uno scrittore statunitense, che non ha mai cessato di riflettere sulla propria esperienza di uomo nero in un’America bianca.
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Toby Regbo
“LA STANZA DI GIOVANNI” – Edizione italiana
“LA STANZA DI GIOVANNI” – James Baldwin
———- Ex ibs.it ———-
David, un giovane newyorkese in fuga da se stesso, è approdato a Parigi nel tentativo di affrancarsi dalla propria educazione, e dalla vita da ragazzo perbene che sembra essergli stata cucita addosso.
Mentre la sua fidanzata, Hella, è in Spagna per riflettere sul futuro della loro storia, in un bar David conosce Giovanni, impertinente e luminoso, e ne rimane irrimediabilmente attratto.
E dal loro incontro, dal primo momento in cui entra nella sua stanza, piccola e disordinata, saprà di essere perduto, che né la vergogna né la paura riusciranno a riportarlo a casa.
Diviso tra Hella che incarna il desiderio di normalità, il sogno di una tranquilla vita americana, e Giovanni che invece è forza, cuore e istinto, David attraversa le strade di Parigi, vede i colori e le stagioni passare, sente passioni e bisogni taciuti riemergere e chiedere il conto.
La difesa della propria identità implica sempre una lotta dolorosa, e così è anche per David, solo che la sua debolezza e la sua indecisione faranno soffrire tutti coloro che lo amano e che lui stesso ama. Come ha dichiarato lo stesso Baldwin in un’intervista del 1984: “La stanza di Giovanni parla di quello che succede se hai paura di amare”.
Prefazione di Colm Tibin.
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Toby Regbo – “Un giorno questo dolore ti sarà utile”
IL MIO PARERE
A parte il suggerimento di Regbo, il libro mi ha incuriosito perché nel titolo si parla di un italiano, è ambientato a Parigi e affronta una tematica “particolare” (omosessualità).
Una volta iniziata la lettura, la scrittura “diretta e profonda” di Baldwin ti trascina in un’altra realtà: quella libertina della città di Parigi, negli anni cinquanta.
La storia “emozionale” tra David (il giovane americano) e Giovanni (il cameriere italiano) si svolge proprio nella stanza disordinata di quest’ultimo. Bisognerebbe avere il coraggio di vivere gli amori impossibili… Il mondo esterno richiama, invece, David ad uno schema di vita tradizionale. La trama prevede una conclusione drammatica: Giovanni viene condannato a morte per omicidio e David non è con lui.
Se non avete ancora letto il libro, fatelo!
Toby Regbo – “The Last Kingdom”
SUGGERIMENTI (LINK YouTube)
- James Baldwin reads from Giovanni’s Room (in inglese – audio autore)
- James Baldwin on Love and Sexuality (in inglese – audio e video autore)
- James Baldwin: The Moral Responsibility of the Artist (in inglese – audio autore)
- Book Review – Giovanni’s Room (in inglese)
- James Baldwin’s “Giovanni’s Room” reviewed (in inglese)
- Cosa c’è sul mio comodino? Ecco i titoli della prima “#cinquinadelmesedel” 2018 (in italiano)
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